I metodi di spumantizzazione
METODO CLASSICO
Conosciuto anche come méthode champenoise, è un processo di produzione del vino spumante che consiste nell’indurre la rifermentazione in bottiglia attraverso l’introduzione di zuccheri e lieviti selezionati – liqueur de tirage.
Lo spumante viene quindi chiuso con tappo a corona per la seconda fermentazione; dopo la sboccatura – l’eliminazione del tappo a corona e dei residui di fermentazione contenuti nella bidule –, si aggiunge il liqueur de expedicion e si applica il tappo a fungo con la gabbietta metallica.
Grazie alla fermentazione, l’anidride carbonica sviluppata produce una pressione interna alla bottiglia che può variare da un minimo di 3 fino a un massimo di 6,5 bar.
METODO CHARMAT
Conosciuto anche come metodo Martinotti – dal nome dell’inventore italiano –, si usa più spesso il nome dell’ingegnere francese che lo ha brevettato e diffuso. La sua particolarità sta nella tecnica di rifermentazione in grandi recipienti chiusi, pressurizzati e in acciaio: le autoclavi.
Al vino base, opportunamente stabilizzato, viene aggiunto zucchero o mosto e lieviti selezionati, lasciando poi fermentare nuovamente il composto in autoclave a temperatura controllata a 12-18°C.
Ultimata la fermentazione, le fecce sono separate per travaso isobarico e lo spumante viene stabilizzato per refrigerazione a -3 o -4°C.